BARI,
4/28 NOVEMBRE 2023

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Saperi visibili: un secolo di packaging del made in italy – Evento collaterale

Spazio Murat, 28 novembre 2023 – ore 17:30

“Il Museo e la Comunità operosa”
Antonio Prota, dialoga con Anna Gennari, responsabile per le relazioni pubbliche, eventi, comunicazione e hospitality Manager del Museo del primitivo e Ettore Ruggiero, fondatore della rete Make It in Puglia.

IL MUSEO E LA COMUNITÀ OPEROSA

In occasione della seconda edizione della Biennale della Cultura d’impresa, si organizza l’evento “Il Museo e la Comunità operosa” all’interno dello Spazio Murat, che ospiterà per l’occasione la mostra Saperi visibili: un secolo di packaging del made in italy.

L’incontro si terrà il prossimo 28 novembre 2023, alle ore 17:30 e coinciderà con il finissage della mostra.

Gli interventi  programmati sono i seguenti:

  • presentazione dell’incontro e del Club delle Imprese per la Cultura di Confindustria Bari e BAT a cura del moderatore Antonio Prota;
  • presentazione dello Museo della Civiltà del vino Primitivo di Manduria a cura della dott.ssa Anna Gennari, Responsabile per le relazioni pubbliche, eventi, comunicazione e Hospitality Manager;
  • presentazione del concorso fotografico patrocinato dal Club delle Imprese per la Cultura, dedicato alle produzioni, ai luoghi, alla storia ed al presente delle imprese pugliesi da parte del dot Ettore Ruggiero, fondatore della rete Make It in Puglia, esempio concreto di interconnessione del tessuto industriale e culturale pugliese in ambito turistico;
  • saluti di chiusura.

 


SAPERI VISIBILI: UN SECOLO DI PACKAGING DEL MADE IN ITALY

 

Da un’idea di Chiara Alessi, Ettore Chiurazzi, Giusy Ottonelli, Maria Laterza, Graziano Bianco
Selezione oggetti e testi: Chiara Alessi
Progetto di allestimento: Ettore Chiurazzi, Giusy Ottonelli, Graziano Bianco
Progetto esecutivo e comunicazione: CaruccieChiurazzi
Prestiti e organizzazione generale: Spazio Murat
Allestimenti: Scaffsystem, Xcatola, Pepe Graphic

 

Saperi visibili: un secolo di packaging del made in Italy è un percorso attraverso 20 oggetti di impresa con cui interagiamo quasi ogni giorno.

È il racconto di progetti e brevetti, oggetti e prodotti che appartengono al nostro tempo a partire dai primi del ‘900 fino ai giorni nostri.

La mostra ha l’obiettivo di raccontare l’impresa italiana attraverso i suoi oggetti e le loro storie, come sono stati concepiti, al tempo in cui sono nati, spesso insieme alle novità tecnologiche e allo studio dei nuovi materiali intervenuti nei processi, e come hanno attraversato il secolo scorso, al fine di raccontare al grande pubblico cosa c’è dietro il fare impresa. Ma anche di sollecitare il pubblico sull’evoluzione sociale e culturale degli italiani e delle italiane, sulla storia della comunicazione e le ricadute sugli atteggiamenti di consumo.

Non si tratta di una mera esposizione di oggetti tal quali (fra i marchi esposti l’ovetto Kinder, il bacio Perugina, le plastiche Pirelli, le pastiglie Leone solo per citarne alcuni) che fanno già parte dell’immaginario italiano e della nostra quotidianità, ma dell’intenzione di raccontare quel che c’è dietro, dalla nascita del progetto con la collaborazione del designer o degli uffici stile delle aziende e della comunicazione di marca. Connette, lungo una linea del tempo di 100 anni, tutti gli oggetti, attraverso il loro packaging, che nell’intuizione di Chiara Alessi, rappresenta il contenitore, ma è esso stesso prodotto, spesso il primo con cui veniamo in contatto quando scegliamo una cosa ma anche quando la pensiamo, prima ancora di arrivare di fronte allo scaffale del supermercato.

Lungo un allestimento concepito in modo lineare, realizzato con scaffali industriali utili a richiamare il contesto d’impresa, si dipanano tra oggetti, racconti e materiali pubblicitari, i packaging di Bacio Perugina, le plastiche Pirelli, la lampada Parentesi di Flos progettata da Castiglioni e Manzoni, le confezioni di pasta Barilla, le sorpresine del Mulino Bianco, la bottiglia del Campari soda di Fortunato Depero, la coppa del Nonno di Motta disegnata da Gregorietti, Il packaging dei panettoni Galup e delle Pastiglie Leone, la confezione del Bialcol di di Giovanni Sacchi, i vasi da contenitori riciclati di Enzo Mari per Alessi, il packaging dei dischi la Voce del padrone di Ricordi di Bruno Munari, la rete da cantiere Gigan oggi Dragon, il packaging su misura ideato da Panotec, il kit di programmazione Arduino di Massimo Banzi. Sono tutte invenzioni italiane fatte da imprese del nostro paese diventate celebri in tutto il mondo, che testimoniano la creatività dell’impresa e dei designer italiani.

Saperi visibili, nelle intenzioni dei curatori vuol dire rendere visibile quel che spesso non si conosce del fare impresa, dell’intuizione e della fatica di farlo della passione delle persone per il loro lavoro, della cultura di impresa che ha caratterizzato i progetti e i prodotti finiti. Saperi Visibili è una azione visiva necessaria a rendere la bellezza del fare impresa, in contesto antindustriale o anti impresa a cui si assiste da tempo.

Marchi e packaging sono quindi un involucro e Saperi visibili vuole svelare attraverso una lettura di contenitori e contenuti l’ampiezza della conoscenza del fare impresa per trasmetterla a visitatori, in una modalità comprensibile a tutti.

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